Italia da record alle Paralimpiadi di Parigi 2024

Italia da record alle Paralimpiadi di Parigi 2024

Approfondimenti

Giochi Paralimpici 2024

16 settembre 2024

Parigi - Medagliere da primato per le campionesse e i campioni italiani che hanno gareggiato ai Giochi paralimpici di Parigi dal 28 agosto all’8 settembre. Con un bottino di 71 medaglie conquistate, di cui 24 d’oro, 15 d’argento e 32 di bronzo, in 12 discipline sportive differenti, l’Italia si è piazzata al sesto posto della classifica internazionale, preceduta da Cina, Gran Bretagna, Stati Uniti, Paesi Bassi e Brasile. Numeri che consentono di superare il record delle 69 decorazioni dei Giochi di Tokyo, e di guardare con ottimismo alle prossime sfide agonistiche, che culmineranno con le Paralimpiadi in programma a Los Angeles nell’estate 2028. 

Pancalli (Cip): “Confermato il percorso positivo della realtà paralimpica italiana”. A tracciare un primo bilancio positivo da Casa Italia, inaugurata insieme al presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, è stato il presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip), Luca Pancalli. “Siamo soddisfatti. È stata una Paralimpiade straordinaria, perché il risultato è stato straordinario in termini di numero di medaglie e per il posizionamento del medagliere, che conferma un percorso positivo del mondo paralimpico insieme alle federazioni, agli atleti, ai loro staff tecnici, ai gruppi sportivi di base civili ma anche ai corpi dello Stato e al gruppo Paralimpiadi della Difesa. Con il piazzamento nella classifica del medagliere – ha proseguito Pancalli - abbiamo confermato quello che si dice di noi, che siamo la realtà più 'impressive' nel mondo paralimpico”. 

I successi dei campioni italiani. Diversi i momenti esaltanti vissuti dalla squadra azzurra, fra i molti visti sugli spalti e seguiti in tv: la rimonta di Stefano Barlaam nella staffetta mista 4×100 stile libero, le medaglie e i tre record mondiali consecutivi di Rigivan Ganeshamoorthy nel lancio del disco, il successo di Elisabetta Mijno e Stefano Travisani nel tiro con l’arco a squadre, i riconoscimenti nel nuoto di Stefano Raimondi e Carlotta Gilli, i lanci medagliati di Assunta Legnante e Oney Tapia, i due bronzi di Bebe Vio Grandis nel fioretto individuale e a squadre. Tutti hanno seguito, in diretta o in differita, la finale dei 100 metri femminili di sabato 7 settembre. L’oro è andato a Martina Caironi, per la terza volta campionessa paralimpica in questa specialità e alla sua ultima prova prima del ritiro annunciato, mentre il bronzo è stato assegnato a Monica Contrafatto, coinvolta a dieci metri dall’arrivo nella caduta di Ambra Sabatini. Una competizione contrassegnata dallo spavento per l’incidente e dalla commozione per la vittoria.  

A Parigi con le protesi del Centro Inail. Caironi, Contrafatto e Sabatini erano tra le atlete e gli atleti che ai Giochi paralimpici hanno adoperato protesi realizzate dal Centro Inail di Vigorso di Budrio e dalle sue filiali. Dal Centro vengono prodotte ogni anno oltre 10.000 prestazioni protesiche per persone con disabilità da lavoro e invalidi civili. I risultati ottenuti nello sport permettono il trasferimento dei progressi osservati nelle competizioni agonistiche alle protesi di utilizzo quotidiano, per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. 

Da Roma 1960 a Parigi 2024, il sogno realizzato di Antonio Maglio. Oltre al lavoro tecnico e scientifico di realizzazione delle protesi, le competizioni delle campionesse e dei campioni paralimpici confermano il valore della pratica sportiva come strumento di riabilitazione degli infortunati sul lavoro. Un’attività portata avanti oggi dalle strutture dell’Istituto in continuità con quanto realizzato da Antonio Maglio, il medico e dirigente dell’Inail unanimemente riconosciuto tra i pionieri dello sport terapia. Sotto la sua direzione, sul finire degli anni ’50, il Centro paraplegici di Ostia divenne un modello da imitare e un laboratorio per l’allenamento dei primi atleti paralimpici. Nel 1960, Maglio riuscì a organizzare i primi Giochi a Roma.  All’evento parteciparono 400 atleti con disabilità da oltre 21 Paesi dei cinque continenti. La squadra italiana era composta da pazienti del Centro di Ostia, seguiti personalmente da Maglio nel percorso di riabilitazione sportiva. Nel 1984, il Comitato olimpico internazionale ha ufficialmente riconosciuto l’evento romano come la prima Paralimpiade della storia. 

Il 23 settembre al Quirinale la cerimonia di riconsegna delle bandiere. Il prossimo appuntamento della delegazione paralimpica azzurra, insieme a quella olimpica, è il 23 settembre dal presidente Mattarella, per riportare in Italia i vessilli nazionali sventolati dai portabandiera. “Obiettivo dell’incontro – aveva anticipato a Parigi il Capo dello Stato incontrando gli atleti - sarà quello di ringraziare per quanto fatto nei due tempi di questa grande occasione agonistica”. Al Quirinale saliranno non solo coloro che hanno conquistato medaglie, ma anche chi è arrivato al quarto posto, “per rappresentare tutti quelli che hanno partecipato alle competizioni olimpiche, un traguardo importante. La presenza dei quarti posti – concludeva il presidente della Repubblica - raffigura che chi conquista una medaglia non è una espressione isolata di capacità, ma è frutto di un movimento sportivo che alimenta una quantità di prestazioni importanti”.