G7 e i corridoi umanitari, è alta l’attenzione dell’Italia per le persone con disabilità
G7 e i corridoi umanitari, è alta l’attenzione dell’Italia per le persone con disabilità
Approfondimenti
12 settembre 2024
Roma - Il fenomeno migratorio è tra i temi che impegnano maggiormente il lavoro delle organizzazioni della società civile (Osc). Tanti i soggetti in Italia coinvolti in programmi di supporto e inserimento sociale, ma c'è anche chi ha trovato la ricetta per portare i richiedenti asilo in Europa in sicurezza, per dimostrare che "vie legali sono possibili", cercando di contrastare al tempo stesso anche "il lavoro dei trafficanti di esseri umani". E' l'esperienza dei corridoi umanitari, lanciati nel 2016 in Italia grazie a un protocollo che le principali realtà religiose italiane - Comunità di Sant'Egidio, Federazione italiana delle Chiese evangeliche (Fcei) e Tavola Valdese - hanno stretto con il ministero degli Interni e degli Esteri per portare dal Libano all'Italia richiedenti asilo siriani.
Una formula che "oggi si è diffusa in tanti Paesi europei e che ha permesso di portare finora circa 7.700 persone. Ma l'Italia resta in testa con 6.700 arrivi" spiega all'agenzia Dire Daniela Pompei, coordinatrice dei corridoi umanitari per la Comunità di Sant'Egidio. Le persone coinvolte dai corridoi però più in generale potrebbero arrivare a oltre 10mila, se si considerano "ricongiungimenti familiari, matrimoni e nascite".
E poi: “Una formula innovativa, quella dei corridoi, perché non solo consente di evitare alle persone in fuga da guerre e povertà di pagare ingenti somme di denaro per un posto a bordo di imbarcazioni fatiscenti o gommoni precari, ma anche alle autorità italiane di accogliere le persone in totale legalità, come si legge sul portale web del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
TRA LA LISTA DEI BENEFICIARI CI SONO LE PERSONE CON DISABILITA’ O PATOLOGIE
"La lista dei possibili beneficiari, predisposta previa individuazione e segnalazione dei casi più bisognosi di tutela da parte delle organizzazioni private", ossia donne sole con bambini, vittime del traffico di essere umani, anziani, persone con disabilità o con patologie, viene "vagliata sul piano della sicurezza dal ministero dell'Interno. Il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale effettua quindi i controlli necessari per la concessione dei visti d'ingresso".
COSA SUCCEDE ARRIVATI IN ITALIA
Una volta giunti in Italia per i richiedenti asilo scatta poi il secondo meccanismo previsto dai corridoi: le associazioni promotrici si fanno coordinatrici dell'accoglienza, coinvolgendo da nord a sud le proprie sedi territoriali oppure altre associazioni o singoli individui a cui spetterà il compito di fornire alloggio, assistenza economica e quell'accompagnamento iniziale indispensabile quando ci si trova in un nuovo Paese senza conoscere la lingua o avere altri punti di riferimento. Un servizio che durerà per il tempo necessario a espletare le pratiche per la richiesta di protezione internazionale. Ma a offrirsi per l'accoglienza spesso sono anche i parenti dei richiedenti asilo. Individui o famiglie che già vivono in Italia e quindi sono già inserite dal punto di vista legale, linguistico, scolastico e lavorativo, accelerando l'inclusione sociale della persona.