La forza di Diego, il sogno di tornare alle gare dopo l’incidente
Nel 2023 l’incidente che gli ha fatto perdere le gambe ma non la voglia di competere: il passato tra Iron Man e Triathlon, il presente tra la voglia di riprendere a camminare e di mettersi alle spalle lo scontro tra la sua moto e una macchina che viaggiava contromano
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04 aprile 2024
ROMA - Uno scontro fortissimo, a bordo della sua moto, con un’automobile che arrivava contromano, il volo e la caduta a terra. E poi il dolore, il risveglio e la consapevolezza che non sarebbe stato tutto come prima. E la voglia di tornare a vivere nel miglior modo possibile, nonostante tutto. Diego Caserio, 54 anni, nel 2023 era stato investito in moto da un'auto che viaggiava contromano. “Stavo rientrando dal lavoro, con la mia moto, in via dell'Istria – il ricordo di Diego, riportato sulle pagine de Il Piccolo di Trieste - Vado piano e sono molto prudente, come quel giorno, quando un uomo mi è venuto addosso con la sua auto, contromano. Improvvisamente. Ricordo in modo chiaro tutta la dinamica, sono caduto e in quel momento non vedevo le gambe, sentivo però un dolore incredibile e vedevo un lungo rivolo di sangue sull'asfalto. Poi in ambulanza sono svenuto. Mi sono risvegliato sei giorni dopo, in ospedale. Ho alzato il lenzuolo e ho visto che una gamba non c'era più. Sono scoppiato a piangere. È stato un momento di disperazione totale”. Ma la sofferenza per Diego è destinata a continuare i mesi dopo. “Ho perso il conto delle operazioni subite finora, sull'altra gamba mi è stata ricostruita la rotula, su quella maciullata ho dovuto rifare cinque volte la protesi all'anca, anche a causa di diverse infezioni. È stata dura, non trovavo la forza di reagire, mi sentivo inutile, distrutto. Sono andato avanti solo grazie al conforto e all'amore di mia moglie e mia figlia, che ringrazio. Sono la spinta costante per uscire da questo incubo”. Una spinta nata anche dalla sua forza dettata dal passato sportivo, fatto di Triathlon e Iron Man: “Rivoglio le gare”, non smette mai di ribadire mentre alterna la sedia a rotelle con le stampelle e sperimenta diverse protesi. Una svolta per l'uomo è arrivata dal recente trasferimento al Gervasutta di Udine: “Ho trovato una persona eccezionale, il mio fisioterapista, Leonardo Zullo. Mi ha detto subito ‘tu uscirai di qua con le tue gambe e senza stampelle’. Mi sprona a superare gli ostacoli ogni giorno e devo a lui i progressi fatti”. Ha rivelato che sta “testando una gamba ‘bionica’, potrei uscire dall'ospedale forse a fine marzo. Più di un anno dopo l'incidente. E continuerò a rimettermi in forma. Devo allenare la parte alta del corpo e poi voglio ricominciare a fare sport. La priorità però - sottolinea - è quella di tornare a una quotidianità quanto più normale, di camminare senza supporti, per crescere mia figlia, per stare con mia moglie. Per tornare alle cose che più ci piacevano, viaggiare ad esempio. Prenderò un anno di pausa per riprendere in mano la mia vita”.