L’Accessibilità digitale nella nuova Direttiva Europea
L'Unione Europea ha messo sul tavolo risorse significative per sostenere la trasformazione digitale: 127 miliardi di euro destinati alle riforme e agli investimenti connessi al digitale nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Il focus degli esperti su SuperAbile
Approfondimenti
01 febbraio 2024
L'indice dell'economia e della società digitale (Desi) contiene gli indicatori sulle prestazioni digitali dell'Europa e monitora i progressi compiuti dai paesi dell'Ue.
L'Unione Europea ha messo sul tavolo risorse significative per sostenere la trasformazione digitale. Sono 127 i miliardi di euro destinati alle riforme e agli investimenti connessi al digitale nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri hanno dedicato in media il 26% della loro dotazione legata al Pnrr alla trasformazione digitale, al di sopra della soglia obbligatoria del 20 %.
Alcuni indicatori servono anche per approcciare il tema dell’accessibilità digitale, che coinvolge le persone con disabilità. Come l’accessibilità fisica è la possibilità di accedere a luoghi, spazi, edifici, l’accessibilità digitale è la possibilità di accedere ai contenuti digitali (app, siti web, documenti, servizi, software, hardware).
Si stima che il 73% delle persone con disabilità oggi non possa completare una transazione di base su più del 25% di siti web visitati. Alcune cause sono: incompatibilità con lo Screen-Reader (strumento che usano le persone non vedenti per navigare); incompatibilità con la navigazione da testiera (per chi non può usare il mouse, al limite chi comanda il pc con le palpebre perché immobilizzato), esclusione di persone con disabilità cognitive (a causa della struttura complesse dei siti, o per l’uso di font e colori), l’esclusione di chi soffre di epilessia (a causa di alcune luci).
Dal 28 giugno 2025 avverrà un salto importante: in Italia entrerà in vigore la direttiva UE 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi dei paesi membri, sia pubblici sia privati. Tutti i siti dovranno essere accessibili: home banking, servizi pubblici, e-commerce, documenti digitali (contratti, fatture, referti medici, moduli compilabili, manuali, estratti-conti bancari). In caso d’irregolarità sono previste sanzioni: sanzione amministrativa, ritiro del prodotto dal mercato, oscuramento del sito o dell’app.
Nelle statistiche citate vengono incluse: disabilità fisica (non vedenti, ipovedenti, audiolesi, difficoltà cognitive, difficoltà nell’uso delle mani), ma fra i beneficiari dell’accessibilità si aggiunge anche chi non ha familiarità con la lingua, in situazione di “handicap culturale”, oppure chi usa una tecnologia di navigazione non usuale o con capacità ridotte.