Filippo Tortu, lo Shinkansen azzurro

Medaglia d'oro nella staffetta 4x100 ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, Filippo Tortu si è raccontato al Festival della cultura paralimpica di Taranto

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Filippo Tortu al Festival della Cultura Paralimpica

21 novembre 2023

TARANTO -   Medaglia d'oro nella staffetta 4x100 ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, Filippo Tortu è uno dei più grandi velocisti mondiali, secondo solo a Pietro Mennea, tra gli italiani, nei 200 metri. Nato a Milano nel 1992, vanta un argento ai Mondiali di Budapest del 2023 nella 4x100 e, sempre nella staffetta, l'oro ai Campionati Europei a squadre sempre nella staffetta. È soprannominato lo 'Shinkansen azzurro', il treno ad alta velocità giapponese. E proprio in terra nipponica ha coronato il sogno più grande nella carriera di un atleta.

"Rivedendo anche ora la vittoria di Ambra a Tokio- ha commentato Filippo Tortu- mi accorgo che lei ha reagito alla medaglia d'oro nel mio stesso modo. Siamo due persone molto pacate, posate e difficilmente ci lasciamo andare ma quando si tratta di correre viene fuori un lato diverso di noi. Ogni tanto fa bene tirare fuori gli artigli". 

"Sono molto esigente con me stesso- ha poi spiegato- mi pongo sempre obiettivi molto ambiziosi. Dopo Tokyo è ovviamente aumentata la notorietà e quindi, oltre ai sostenitori sono cresciute anche le critiche. Sono cose che, però, non ho sinceramente mai guardato. Chi fa sport lo fa per il piacere di farlo, per la passione che si ha sin da bambino. Per me la cosa più importante è fare sport, poi tutto quello che c'è attorno è quasi più che in secondo piano".

"La cosa positiva e più bella- ha concluso- è che con i nostri risultati, e con quelli dei colleghi paralimpici, puoi parlare a più persone, puoi far avvicinare più ragazzi al mondo dello sport, puoi far parlare più di atletica". 

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