Malattie professionali: Tabellate e non Tabellate

Le malattie professionali sono definite “tabellate” se sono indicate nel Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

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Medico tiene in mano un tablet

19 settembre 2023

L'Inail definisce la malattia professionale nei seguenti termini: 

"La malattia professionale è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo). La stessa causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente. Le malattie devono essere contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose." 

Va notata immediatamente la relazione tra patologia e attività lavorativa, esplicitata anche dal Testo Unico, che parla appunto di "malattie contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose". 

I rischi possono essere di due tipi: 

- rischio provocato dalla lavorazione che il lavoratore svolge, 

- rischio provocato dall’ambiente in cui si svolge il lavoro (cosiddetto “rischio ambientale”). 

Le caratteristiche possono essere diverse in base ai rischi ai quali si è esposti ed al tempo intercorso tra la prima esposizione e la manifestazione della malattia. 

I rischi che possono causare le malattie professionali sono: 

- contatto con polveri e sostanze nocive, 

- rumore, 

- vibrazioni, 

- radiazioni, 

- misure organizzative che agiscono negativamente sulla salute 

I tempi che causano la malattia professionale possono essere: 

- a latenza breve o brevissima che si manifesta dopo giorni o mesi; 

- a latenza media che si manifesta dopo alcuni anni; 

- a latenza lunga che si manifesta dopo molti anni o decenni; 

Le malattie professionali sono definite “tabellate” se sono indicate nel Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, (DPR n. 1124/1965 e s.m.i.). 

L’ultimo aggiornamento dell’elenco relativo alle malattie professionali è quello intervenuto ad opera del decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 10 giugno 2014, entrato in vigore il 27 settembre 2014. 

Ogni malattia è identificata da uno specifico codice e le patologie sono suddivise in tre diverse liste: 

LISTA I – Malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità 

LISTA II – Malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità 

LISTA III – Malattie la cui origine lavorativa è possibile. 

L’Allegato riporta inoltre un pratico Indice alfabetico di tutte le Malattie professionali richiamate. 

Qualora il lavoratore sia in grado di dimostrare di essere stato adibito alla lavorazione tabellata, di aver contratto la malattia collegata ed abbia presentato la denuncia, vige la presunzione legale d’origine professionale della malattia in questione. Sarà eventualmente l’Inail a dover dimostrare il contrario. 

Con la sentenza n. 26041 del 17.10.2018, la Cassazione afferma che, in tema di malattia professionale non tabellata, la prova della causa di lavoro grava interamente sul prestatore e deve essere valutata in termini di ragionevole certezza. 

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