Autism friendly (Parte prima)
Approfondimenti
15 settembre 2024
Il punto di ScopriAMO l’autismo aps
Si sente sempre più parlare di ambienti “autism friendly” e noi vogliamo aiutarvi a capire cosa vuol dire realmente. Tradotto dall'inglese-Autism-friendly significa essere consapevoli dell'impegno sociale e dei fattori ambientali che influenzano le persone nello spettro autistico, con modifiche ai metodi di comunicazione e allo spazio fisico per soddisfare meglio le esigenze uniche e speciali dell'individuo. Questo sistema consente di adattare l’ambiente alle difficoltà sensoriali presenti nell’autismo. Spesso ci sono ambienti dove luci soffuse, suoni leggermente più bassi ma anche la libertà di movimento o la possibilità di “portare del cibo specifico da casa” risultano più accessibili alle persone nello spettro dell’autismo.
Questa cosa nasce da un razionale ben preciso. Il Disturbo dello Spettro Autistico è una condizione complessa che colpisce non solo chi è nello spettro, ma indirettamente anche familiari e amici intimi delle persone autistiche. A livello sociale, siamo ancora lontani dal comprendere i “bisogni” delle persone con autismo soprattutto perché, spesso questi, sono legati alla sfera sensoriale che è quella meno conosciuta quando si parla di autismo. Quello che invece conosciamo forse meglio sono invece alcuni dei loro comportamenti e manifestazioni che possono essere destabilizzanti o confusionari ed a volte “inquietanti”. È il caso del tracollo (o meltdown) e dello spegnimento (shutdown). Entrambi i termini si riferiscono a reazioni che l’organismo della persona autistica ha per proteggersi da un sovraccarico sensoriale. Nonostante non siano i modi più appropriati per far fronte al sovraccarico, sono il modo che la persona trova per affrontare una saturazione interna che sta vivendo.
Generalmente le famiglie e le persone più vicine sono abituate a queste crisi e, anche se per loro è difficile affrontarle, sono maggiormente in grado di comprenderle. D’altra parte, nei confronti della popolazione generale, questi fenomeni tendono a suscitare pregiudizi, incomprensioni e rifiuti. Affinché ciò non accada, è necessario capire cosa li scatena. Rumori forti, luci intense, odori intensi, determinate trame di vestiti o materiali… questi tipi di elementi, che sono innocui per la maggior parte delle persone, sono davvero fastidiosi e persino dolorosi per le persone autistiche. Li sovraccaricano, li saturano, innescando crisi. Questo può accadere soprattutto se l’ambiente che li presenta è già di per sé “molto caotico”. Pensiamo a tutti gli esercenti con merce esposta: dal punto visivo l’ambiente risulta essere già di fondo molto caotico per la diversità di materiale e colori esposti. È semplice ora immaginare quanto questo “caos” diventi ancora più impattante se ad esso noi sommiamo luci intense, musica di fondo, utilizzo di annunci alle casse, i beeper dei sistemi di pagamento ed il vociare della clientela ecce cc.
Il “cervello autistico” infatti è “connesso” in modo diverso e tutto potrebbe sembrare molto caotico: percepisce il mondo come se i suoi sensi fossero attivati contemporaneamente a captare tutte le informazioni senza la capacità di filtrarle per importanza. Una grossa quantità di dati lo invade in modo caotico e può diventare causa di un intenso malessere emotivo. Sebbene non sia possibile controllare completamente o evitare queste crisi, la loro comparsa può essere ridotta adottando alcune misure. A volte, quindi, bastano pochi accorgimenti per rendere l’ambiente meno caotico. Gli accorgimenti da adottare sono pochi ed a volte "banali" e rientrano in questa definizione di “autism friendly”.
ScopriAMO l’autismo aps