Mototerapia e disabilità: un tema molto attuale

Mototerapia e disabilità: un tema molto attuale

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29 novembre 2024

Roma - Il tema più generale a cui afferisce il vivace dibattito di queste settimane sulla “mototerapia”, e la relativa Legge promossa dal Ministero per le Disabilità (manca solo la pubblicazione sulla GU), - si legge su Superando.it- è presente nell’ambito della disabilità e di quella branca della medicina che è la “riabilitazione”, da almeno 45 anni. Terapie fuori dai box, recitava il titolo di un convegno dedicato alla psicomotricità e alla musicoterapia che ebbi occasione di incrociare alla fine degli Anni Settanta, allora giovane studente di fisioterapia. Da allora, a torto o a ragione, molte altre “terapie” hanno fatto capolino nel dibattito (…delfinoterapia, arteterapia, ippoterapia, clownterapia, ortoterapia, velaterapia, onoterapia… vado a memoria…) e molte sono anche uscite di scena. Il buon senso vorrebbe si recuperasse quanto scritto di sensato in materia e non applicare la solita logica “nuovo vs. vecchio”, ma cogliere fili rossi e continuità dei dibattiti.

La parola ‘terapia’ va maneggiata con cura, molta cura,- spiega il focus- ma è anche vero che nell’attuale stagione culturale della disabilità italiana tutti proclamano, giustamente, la necessità di una visione bio-psico-sociale, ma alla fine, nella comunicazione, di bio c’è poco o nulla, qualcosina di psico e il sociale, declinato nel politico e nel culturale (soprattutto attraverso le parole d’ordine “inclusivo”, “accessibile”, “antidiscriminatorio”) è dei tre elementi quello che occupa quasi tutti i ragionamenti… detti o scritti. Saperne un minimo, in forma ovviamente divulgativa, di riabilitazione, di neuropsichiatria, di sviluppo senso motorio – per limitarsi ai bambini piccoli con disabilità, ad esempio – non farebbe male ai tanti che proclamano il “basta con un approccio solo medico” che la stessa medicina ha da decenni superato, iniziando fin dai tempi di Adriano Milani Comparetti, medico neuropsichiatra, fratello di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, già negli Anni Sessanta/Settanta. Ma capita solitamente che il mondo sanitario acquisisca anche competenze e lessico sociale, ma è molto più difficile che accada il contrario, e nella comunicazione ciò è evidentissimo.

Siccome siamo nell’era e nella società della comunicazione,- prosegue il testo- che spesso si riduce a titoli e sottotitoli, e dato il tasso di ideologia che a volte accompagna il dibattito attuale nel mondo della disabilità (e non solo), penso che la cosa migliore sia l’invito a documentarsi e ad andare al di là degli slogan, anche se pieni di elementi validi e perfettamente auspicabili. Va ricordato, infine, che nella Legge non è previsto alcun nuovo finanziamento per sostenere queste attività che andranno eventualmente supportate da fondi già esistenti.

In materia di “mototerapia”, - aggiunge il pezzo di Superando.it- per approfondire e farsi una opinione, ecco di seguito alcuni consigli di lettura, avendo anche l’accortezza, per chi non sa l’inglese e per chi non è avvezzo al linguaggio medico, di prestare attenzione, onde non prendere clamorosi abbagli, che “moto” significa anche, non a caso, “movimento” – vedi “apparato moto-rio”, “deficit moto-rio”, “mot-ilità”… – e che mototerapia/mototherapy è anche una linea di pensiero riabilitativo riferito a tale accezione. Quindi occhio a quello che si legge o che si cerca su Google!!!).

In generale la documentazione che si trova in italiano con la parola chiave mototerapia è di tipo divulgativo/cronachistico e molto collegata alle polemiche circa la legge approvata. Sulla più grande banca dati medico sanitaria (PUBmed della National Library Medicine americana) nulla appare né in lingua italiana né in inglese. Nelle banche dati/motori di ricerca da riviste specializzate più usate in Italia (researchgate, academia.edu, google scholar) compaiono due articoli in materia (2020 e 2024). Per il materiale video, su YouTube, la maggioranza di quelli presenti illustrano le varie esibizioni/convention di mototerapia svoltesi in Italia (Treviso, Genova, Savona, Varazze, Lanciano, Roma, Valle d’Aosta…) e ne danno quindi una immagine positiva e innovativa.

“Al di là delle polemiche politiche (sostanzialmente centrosinistra contro, centrodestra a favore) e degli interventi “a soccorso” di queste, si può dire che sia l’associazionismo in area disabilità, sia il mondo accademico scientifico sono (…un-po’/abbastanza/molto/totalmente) per ora, in maggioranza, dubbiosi in materia… su quella ‘terapia’”, conclude il testo.

Credit testo e foto: https://www.superando.it/2024/11/27/mototerapia-pro-e-contro-ma-la-cosa-peggiore-e-leggere-solo-il-titolo/