Paralimpiadi. Gli studenti parigini a Casa Italia affascinati dal “Terzo Paradiso”

Il “Terzo Paradiso” ha catalizzato l'attenzione degli studenti e studentesse della Scuola media e Liceo Internazionale Honoré de Balzac di Parigi in visita a Casa Italia

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Studenti visitano Casa Italia a Parigi

05 settembre 2024

PARIGI - Il 'Terzo Paradiso' ha catalizzato l'attenzione degli studenti e studentesse della Scuola media e Liceo Internazionale Honoré de Balzac di Parigi. Nonostante la pioggia battente, Casa Italia ha accolto 36 tra ragazze e ragazzi, dai 15 ai 16 anni, per il terzo evento di sport, cultura e integrazione, organizzato dal Comitato italiano paralimpico, in collaborazione con il Consolato generale d'Italia a Parigi e l'Inail (attraverso il contact center di 'Superabile Inail'). Tra le opere di Michelangelo Pistoletto, presenti nella sede azzurra parigina, quella che ha suscitato maggior fascino è stata proprio quella che raffigura, secondo l'interpretazione del maestro, i tre paradisi, connessi tra di loro: il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura; il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall'intelligenza umana; il Terzo Paradiso è la terza fase dell'umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l'artificio e la natura.

"È un'opera molto grande- dichiara Elsa, alunna del Liceo- e mi fa pensare all'importanza che hanno gli atleti paralimpici".

Per il compagno di classe Leon "gli atleti con disabilità sono capaci di fare grandi cose e la stessa disabilità non è un malus, ma qualcosa di cui puoi essere orgoglioso. Rispetto gli atleti che fanno di tutto per dimostrare di essere i migliori. Con questa visita ho imparato molto". Durante l'incontro dei performer della Lis (Lingua dei segni italiana) hanno interpretato la canzone dei Queen 'Show must go on' e una più moderna in lingua francese. A seguire, l'attore italiano Ernesto D'Argenio ha fatto scoprire, con la lettura di un testo, la storia di Oney Tapia, laureatosi proprio oggi campione paralimpico nel lancio del disco F11 e che ha perso la vista nel 2011, per un incidente sul lavoro.

"Normalmente i ragazzi- spiega Silvia Falagiani, docente di lettere e storia dell'istituto Honoré de Balzac- interpretano lo sport come un mondo di competizione e di eccellenza, invece la capacità degli atleti paralimpici di superare le loro difficoltà e la loro disabilità manda un messaggio alle nuove generazioni e questo, secondo noi, è importantissimo. L'inclusione sulla disabilità nelle scuole francesi non è trattata come in Italia, con ragazzi in classe insieme agli altri e assistiti da insegnanti di sostegno, perché qui ci sono delle piccole classi speciali. Tuttavia c'è una sensibilizzazione verso la disabilità e i professori della nostra scuola internazionale rendono gli studenti molto aperti verso l'altro".