D’Ascenzo al Tg1: “Lo sport strumento fondamentale per il reinserimento lavorativo e sociale”
D’Ascenzo al Tg1: “Lo sport strumento fondamentale per il reinserimento lavorativo e sociale”
Approfondimenti
13 settembre 2024
Roma - “Del Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio andiamo orgogliosi e fieri. Qui ogni protesi viene personalizzata per il singolo assistito, con fasi di prove e aggiustamenti perché possa essere portata comodamente ed essere parte integrante del corpo”. Così il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, intervenuto a Tg1 Mattina giovedì 12 settembre all’indomani della conclusione dei Giochi paralimpici di Parigi 2024. Insieme a Martina Caironi, medaglia d’oro nella finale dei 100 metri, e a Gregorio Teti, direttore tecnico del laboratorio del Centro, nello spazio di approfondimento del telegiornale è stato illustrato il lavoro specialistico realizzato dai centri dell’Istituto, maggiormente visibile nelle competizioni paralimpiche con le protesi Inail indossate da atlete e atleti in gara.
D’Ascenzo: “A Budrio professionalità elevate al servizio di tutti”. “Gli atleti sono la punta di diamante, sono forti già per conto loro – ha proseguito D’Ascenzo - noi li aiutiamo con gli strumenti tecnici. Ma assistiamo anche le altre persone, quelle che non gareggiano, che devono tornare alla vita quotidiana, che debbono compiere un reinserimento sociale e lavorativo. Sono rimasto molto colpito dalla storia di Martina, che mi ha raccontato di aver avuto l’ispirazione a diventare atleta vedendo le foto di chi l’aveva preceduta, esposte nei corridoi del Centro di Budrio. Ecco, il messaggio da rilanciare – ha osservato ancora il presidente dell’Inail - è che lo sport è uno strumento prezioso per reinserirsi nel sociale e nel lavoro e per riavere una vita nuova. Grazie alla collaborazione degli atleti, è possibile perfezionare le tecniche di intervento e metterle a disposizione di tutti gli assistiti dai centri Inail, in cui operano professionisti di livello che dedicano tutta la loro vita per cercare di rimettere in piedi le persone meno fortunate”.
A CHI SI RIVOLGE IL CENTRO PROTESI INAIL DI BUDRIO
I percorsi protesici-riabilitativi personalizzati al Centro protesi Inail. Fondato nel 1961, dal 1984 il Centro può accogliere tutte le persone colpite da lesioni permanenti agli arti inferiori o superiori, seguite in tutte le fasi da un’equipe multidisciplinare che redige il progetto protesico-riabilitativo in base alle esigenze specifiche. I pazienti trattati ogni anno sono, in media, più di 10.000, in prevalenza infortunati sul lavoro ma anche invalidi civili assistiti dal servizio sanitario e privati, con un’attenzione particolare per l’attività sportiva come strumento di recupero.
COSTRUITE PROTESI PER USO QUOTIDIANO E SPORTIVO
A Budrio vengono costruite protesi per l’uso quotidiano e per numerose discipline (atletica, sci, tennis, equitazione, scherma, wind-surf, ciclismo), illustrate dettagliatamente dal direttore Teti nel collegamento dal Centro. Insieme alle due filiali di Roma e Lamezia Terme e al Centro di riabilitazione motoria di Volterra, il Centro di Budrio è inserito in una rete di ricerca per lo sviluppo di dispositivi protesici innovativi, in collaborazione con realtà di eccellenza nazionali e internazionali.
Digitalizzazione smart per le protesi di domani. Interpellato sui prossimi obiettivi, Teti ha spiegato che al Centro stanno mutuando una serie di tecnologie utilizzate nei settori “space” e “automotive” per protesi e invasature sempre più confortevoli. Attraverso procedure di digitalizzazione smart e con una rete di sensori sempre più evoluti, sarà possibile consentire al paziente e ai tecnici di gestire al meglio la disabilità, migliorando la performance dell’assistito e del dispositivo al suo servizio.
LA TESTIMONIANZA DELL’ATLETA PARALIMPICA MARTINA CAIRONI
La testimonianza di Martina Caironi, medaglia d’oro a Parigi 2024. A Budrio è iniziata anche la carriera sportiva di Martina Caironi. Rimasta coinvolta in un incidente stradale che nel 2007, a soli 17 anni, le provocò l’amputazione della gamba sinistra, l’atleta paralimpica, medaglia d’oro nei 100 metri a Londra 2012 e a Rio 2016, ha rievocato anche il terzo trofeo conquistato a Parigi 2024, nella finale segnata dall’emozione per la sua vittoria e dallo sconforto per l’infortunio occorso ad Ambra Sabatini. “Sono ormai tanti anni che utilizzo le protesi, sia di uso quotidiano che sportivo – ha detto Caironi - ed è fondamentale trovare la sinergia giusta perché ogni atleta, ogni paziente è diverso dall’altro. Io ho potuto cambiare tantissimi invasi, quella parte della protesi in cui la gamba viene accolta e che deve essere fatta su misura. Grazie a questa possibilità, ho potuto fornire riscontri precisi ai tecnici del Centro per poter migliorare ricerca e tecnica a beneficio di tutti”.
Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=vRQjmYoGTqI