La malattia, la paura, l’amore per la Roma: il miracolo di Michalis, giallorosso dalla Grecia

Complicazioni in seguito a una comune bronchite gli provocano una cardiomiopatia dilatativa, che lo porta in Italia, al Bambin Gesù, per affrontare le cure. Qui scopre il calcio, la Roma e se ne innamora subito

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Michalis con la maglia della Roma

10 agosto 2024

ROMA – La felicità negli occhi quando incontra i suoi nuovi idoli, da Daniele De Rossi a Paulo Dybala, è il segno della serenità raggiunta dal piccolo Michalis, un bimbo greco di 7 anni che ha avuto la possibilità di conoscere a Trigoria i giocatori della Roma, squadra per cui tifa. La sua storia, racconta proprio il club giallorosso in una nota, parte da Creta, passa per Atene e sbarca in Italia, nella Capitale. Nato sanissimo nell'isola di Creta, dopo pochi anni si prende una comune bronchite. Inaspettatamente, però, il germe circola, vaga per l'organismo e migra nel cuore, provocando una cardiomiopatia dilatativa. Le terapie sembrano funzionare.  Ma il quadro clinico si aggrava e i medici ateniesi, che la prima volta erano riusciti a curare Michalis, suggeriscono ai genitori centri altamente specializzati, la famiglia sceglie l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove lo operano d'urgenza. Michalis resta in reparto per 14 mesi, in attesa di un trapianto. Il padre, i fratelli e la sorella della mamma fanno la spola tra Roma e Creta. Mamma Nelly lascia tutto e gli resta accanto tutto il tempo. Arriva però un imprevisto che, tre giorni prima che il Bambino Gesù ricevesse il cuore di un donatore, vede la mamma costretta a volare a Creta per una questione burocratica. Nessuno poteva immaginare che di lì a poco Michalis avrebbe dovuto sottoporsi all'intervento più importante della sua giovane vita. Con lui c'è il papà e viene costantemente circondato dall'amore dello staff dell'ospedale - ma piange disperato, cerca la mamma. Aveva sopportato ogni cura, aveva tollerato ogni sofferenza fisica, però sempre con la forza che solo una madre sa trasmetterti. Cosa fare, adesso? Il personale del Bambino Gesù ha un'idea. In quei lunghi mesi di degenza romana, Michalis si era avvicinato moltissimo alla realtà romanista, diventandone un tifoso. Ha pure modo di vedere Dybala segnare un gol contro la Salernitana ed esulta al gol dell’argentino. Vede tutto il match, la Roma lo distrae, lui si calma. Torna il sorriso. Adesso è pronto a ricevere il cuore nuovo. In assenza di Nelly, era stata la Roma a tenere idealmente per mano Michalis. Come una mamma. 

UNA COMPLICAZIONE E POI IL MIRACOLO - Il suo piccolo cuore non batte. Per tre giorni, Michalis viene tenuto in vita dai macchinari. Poi, quando ormai le speranze vacillano, i farmaci rimettono in moto il cuore, che inizia così a scandire il ritmo della vita ritrovata. In quei giorni, Michalis riceve le maglie dei giocatori della Roma. Compresa quella di Dybala, con l'autografo di Paulo. Eppure, non è ancora finita. Quando ormai la strada del recupero pare tracciata, un'infezione attacca l'aorta del bimbo. Un'emorragia lo fa precipitare di nuovo nel buio. I cardiochirurghi del Bambino Gesù tentano il tutto per tutto, consapevoli che quasi certamente Michalis non sarebbe uscito vivo dalla sala operatoria. Si compie invece il miracolo. Grazie alla straordinaria assistenza di più reparti del Bambino Gesù, Michalis si salva. Di nuovo.   

FINALMENTE, LA ROMA - Il club viene informato di Michalis, a partire da Daniele De Rossi. Il 22 maggio, Michalis viene accolto dalla Roma a Trigoria. "È stato un giorno magico - racconta mamma Nelly -, Michalis era eccitatissimo per la possibilità di conoscere i suoi campioni e per i doni che ha ricevuto. Michalis è un bambino molto coraggioso. Ha saputo tutto sulla sua malattia, dal primo giorno. Gli ho sempre detto la verità. Non ha mai avuto paura, non ha mai pianto per il dolore. Ha lottato come un leone. Vorrei che questo fosse il messaggio più importante di questa storia: cercate di essere positivi, non vi arrendete mai. Michalis è l'esempio di come si possa guardare al futuro con ottimismo, perché i miracoli avvengono". Un miracolo che è stato possibile grazie a un atto straordinario: "Senza la donazione del cuore da parte, Michalis non sarebbe qui con noi, oggi. Donate, donate, donate. Concedete una possibilità a qualche altro bambino, che senza gli organi della persona a voi cara non potrebbe sopravvivere". Nelly ringrazia tutti, ringrazia la Roma, e in particolare Daniele De Rossi: "È un grande uomo, mi ha trasmesso tanta forza e ha invitato Michalis all'Olimpico. La mamma dedica un pensiero anche alla CEO Lina Souloukou: "È stata premurosa, gentile, ci ha accolti a Trigoria con grande affetto".  Michalis tornerà in Grecia, tornerà a casa: non dimenticherà mai il periodo trascorso a Roma.