Ci potrebbe essere una correlazione tra l’Alzheimer e la salute dell'intestino
Ci potrebbe essere una correlazione tra l’Alzheimer e la salute dell'intestino. Uno studio del Nevada Institute di Las Vegas mette in correlazione alcuni batteri e la più comune forma di demenza
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09 agosto 2024
Roma - Il morbo di Alzheimer è la forma di demenza più diffusa in assoluto: è una malattia neurodegenerativa che vede una graduale e irreversibile perdita delle funzioni cognitive. L'aspetto chiave della stessa è l'atrofia cerebrale, più marcata nell'amigdala e nell'ippocampo. Nonostante il morbo di Alzheimer colpisca quasi sempre gli anziani over 80, si verificano anche casi giovanili. Le cause e i fattori di rischio del morbo di Alzheimer non sono ancora note, ma si ritiene che esso sia l'espressione di una combinazione di fattori genetici e ambientali.
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Scientific Reports, mette in correlazione la presenza del microbiota intestinale nei pazienti e il morbo di Alzherimer. I batteri intestinali possono secernere acidi e tossine che, interagendo con il gene Apoe responsabile del morbo, innescerebbero una risposta neuroinfiammatoria in grado di promuovere potenzialmente la malattia neurodegenerativa. Il professore Chen Jingchun del Nevada Institute di Las Vegas ha spiegato: “La maggior parte dei microrganismi del nostro intestino sono buoni e promuovono uno stato di salute generale. Un loro squilibrio può risultare dannoso per il sistema immunitario e innescare varie patologie, come la depressione, le cardiopatie e il cancro”.
I ricercatori vogliono approfondire l'argomento per individuare anche altre specie batteriche in grado di fornire una protezione all'organismo. La speranza è di sviluppare in futuro trattamenti personalizzati (farmacologici o legati agli stili di vita) che tengano conto del corredo genetico del singolo paziente. Il microbiota intestinale può essere la chiave di volta grazie alla sua influenza positiva sul sistema immunitario, sull'infiammazione e sulla funzione cerebrale.