Discriminazioni, la norma che protegge

La legge 67/2006 prevede misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità in ambito lavorativo, ma non solo. Dove andare e a chi rivolgersi per denunciare. E chiedere aiuto

Approfondimenti

giustizia e diritti

19 dicembre 2019

La legge 67 del 1° marzo 2006 si propone di estendere a tutte le persone disabili vittime di discriminazione la particolare tutela giurisdizionale oggi prevista nel contesto lavorativo. Questo consentirebbe di fornire un’efficace risposta alla forte aspettativa rappresentata da numerose categorie di persone disabili, ma anche di soddisfare un’esigenza di completezza del sistema, al fine di garantire una piena parità di trattamento in ogni settore della vita. Sebbene siano trascorsi 13 anni dalla sua promulgazione, questa normativa è ancora poco conosciuta. Per maltrattamento non si vuole intendere soltanto quello fisico, che pure resta il livello più grave di discriminazione nei confronti di chi è indifeso, ma qualsiasi situazione di disparità nei confronti di chi ha una disabilità.
 
L’articolo 4 della norma stabilisce che sono legittimati ad agire in nome e per conto della vittima di discriminazione le associazioni e gli enti individuati con decreto del ministro per le Pari opportunità, di concerto con il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, sulla base della finalità statutaria e della stabilità dell’organizzazione. Tali enti e associazioni possono intervenire nei giudizi per danno subìto dalle persone con disabilità e ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti lesivi degli interessi delle persone stesse, anche quando la discriminazione assuma carattere collettivo.
 
L’Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) dal 2016 ha attivato un numero verde antidiscriminazione, con l’obiettivo di offrire un punto di riferimento e una risposta concreta a tutte quelle persone che quotidianamente vivono la loro condizione di disabilità con difficoltà, a causa non soltanto delle proprie patologie, ma soprattutto per il pregiudizio e le limitazioni poste dalla collettività e dal sistema. Chiamando il numero verde 800 572775 sarà possibile contattare direttamente l’Ufficio, per esporre i propri casi e avere informazioni, nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e dalle 15.30 alle 17.00. È possibile anche inviare le proprie richieste al seguente indirizzo: antidiscriminazione@anmic.it.

A questo servizio si aggiunge il Tribunale dei diritti dei disabili, voluto da Anffas onlus e Nazionale italiana magistrati e attivo dal 1999, che intende fornire un aiuto concreto di natura giurisprudenziale alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Anche la Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità), attraverso il Centro antidiscriminazione Franco Bomprezzi, si occupa di contrastare tutte le barriere, sia quelle già oggi sanzionate dalla legge sia quelle per il momento meno riconoscibili. Offre ai cittadini disabili e a tutti coloro che desiderano denunciare un episodio discriminatorio di cui sono stati testimoni un servizio di ascolto, informazione, consulenza e presa in carico stragiudiziale per contrastare le situazioni di discriminazione fondate sulla disabilità, nonché sostegno ai ricorsi antidiscriminatori che potranno coinvolgere direttamente anche Ledha.



Immagine tratta da pixabay.com

di Franco Luigi Meloni