Mini piattaforme: un’utile soluzione
Le “mini” piattaforme sono un’alternativa versatile ai consueti sistemi di collegamento tra dislivelli. Con diversi vantaggi sono adottabili in situazioni complesse.
Approfondimenti
03 novembre 2022
Le piattaforme elevatrici per il superamento di dislivelli minimi – mini piattaforme- rientrano tra quelle soluzioni per l’accessibilità alle quali è possibile ricorrere quando ci sono difficoltà con le soluzioni più diffuse o più impattanti o si vuole realizzare qualcosa con il minimo delle opere edilizieLe mini piattaforme risultano adatte a risolvere diverse situazione e sono prodotte dalle ditte del settore. Sono utili negli spazi ridotti e quando altri meccanismi andrebbero a ridurre significativamente le dimensioni (ad es. l’insufficiente larghezza della rampa di gradini per la movimentazione di un servoscala); quando gli interventi non devono incidere sulla struttura e quando il posizionamento delle rampe sarebbe comunque inefficace o eccessivamente invasivo.
Risultano diversi gli adattamenti possibili di questi meccanismi, talvolta lasciati alla capacità tecnica ma soprattutto creativa del progettista rientrando in quelle soluzioni spesso uniche, studiate per una precisa situazione. Per la loro versatilità risultano adatte a risolvere le difficili situazione spesso presenti negli edifici di particolare pregio storico architettonico, potendole adattare e nascondere senza impattare in modo significativo con il contesto.
Sono comunque generalmente considerate mini piattaforme quelle attrezzature meccaniche costituite da una pedana che si muove verticalmente per raccordare due livelli (superano non oltre i cinque gradini e comunque non più di due metri); diverse dal servoscala che si muove seguendo l’inclinazione della scala.
Le mini piattaforme sono adatte sia per interni che per esterni; prive di cabina (quando necessario hanno delimitazione con pannelli) ma dotate di ogni dispositivo utile a garantire la massima sicurezza dell’utilizzatore – cancelli, sbarre ed elementi antiscivolo (devono attenersi a restrittive norme di sicurezza).
Vengono installate facilmente richiedendo poche o nessuna opera edilizia. Il loro posizionamento rispetto al dislivello può essere diverso a seconda delle circostanze ed ha anche particolari meccanismi di traslazione che abbinano movimenti verticali con quelli orizzontali. Può essere collocata accanto ai gradini in uno spazio per l’alloggiamento; può essere nascosta nella pavimentazione o essere composta da gradini che diventano pedana. Sono infatti considerate mini piattaforme anche le soluzioni combinate con gradini e piattaforma per piccoli dislivelli, commercializzate da alcune case produttivi con la possibilità di adattamenti. In questo caso il meccanismo è formato da gradini che trasformandosi nel piano della piattaforma si muove verticalmente, e viceversa.
È possibile, tra quelle disponibili sul mercato individuare due tipologie:
- quelle che non richiedono opere murarie muovendosi generalmente lungo una guida verticale istallata a parete; alcune hanno la piattaforma richiudibile e sono alimentate a batterie ricaricabili;
- quelle che richiedono la realizzazione di un minimo scavo nel pavimento (di dimensione minima di 10 centimetri) all’interno del quale possono essere alloggiate: scomparendo in modo mimetico nel pavimento anche grazie all’utilizzo di opportune finiture di rivestimento.
I diversi meccanismi rispondono a restrittive norme, direttive nazionali ed europee (degli enti di standardizzazione nazionali ed internazionali) e le ditte devono fornire le opportune certificazioni di qualità a garanzia della loro sicurezza. Per la loro installazione è possibile accedere alle agevolazioni vigenti anche per il superbonus 110% e per il bonus 75% barriere architettoniche per tutto il 2022.
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di Giuseppina Carella