Napolitano: "Splendide vittorie, pari dignità per le Paralimpiadi"

Il capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale gli atleti di Olimpiadi e Paralimpiadi medagliati a Londra: "Avete onorato il paese, mi avete ringiovanito". Pancalli (Cip): "Abbiamo rotto uno schema, tanti italiani si sono appassionati a noi e riceviamo molte richieste di persone con disabilità che ci domandano come possono fare sport"

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18 settembre 2012

ROMA - "Sono stati Giochi ricchi di successi e soddisfazioni, avete tenuto alto l'orgoglio nazionale". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricevendo al Quirinale gli atleti olimpici e paralimpici che a Londra 2012 hanno vinto una medaglia.

IL CAPO DELLO STATO - "E' stata per noi italiani un'Olimpiade ricca di successi e di soddisfazioni, naturalmente e innanzitutto per le grandi prove di atleti olimpici e paralimpici, ma anche per lo sforzo organizzativo del villaggio olimpico e della bellissima casa Italia che ho avuto modo di visitare". "È stata anche un'Olimpiade - ha detto il Capo dello Stato - con qualche delusione e qualche amarezza, ma è normale o è umano che sia cosi : gli atleti in fin dei conti non sono macchine e bisogna essere loro vicini anche nella sconfitta, talvolta ingiusta, per poter tutti meglio rimettersi al lavoro e imparare dagli errori, personali e, qualche volta, anche collettivi. Così come è giusto essere severi, inflessibili nel pretendere l'osservanza di regole e controlli, pur nell'umana comprensione per chi ha sbagliato".

"Con i grandi successi alle Olimpiadi - ha aggiunto il Presidente Napolitano - si sono magnificamente integrati quelli degli atleti paralimpici. Quante vittorie splendide - mai come in questa Paralimpiade - accompagnate da storie personali di eccezionale passione e sacrificio, abbiamo ottenuto a Londra! Da queste prove degli atleti paralimpici ci è venuta una grande soddisfazione sportiva, ci è venuto un ulteriore motivo di orgoglio nazionale, ci è venuta, nello stesso tempo - come si è giustamente detto - una grande lezione di vita, una grande lezione morale".

Il Presidente Napolitano ha sottolineato che "le Olimpiadi di Londra sono state un'esperienza formidabile anche per la partecipazione pacifica ed entusiastica di atleti e spettatori di tutto il mondo. È un sentimento di fratellanza tra popoli così diversi che grazie allo sport ci dà forza in momenti tanto difficili per la convivenza globale. E noi italiani, con la nostra 'speciale carica umana', ci siamo fatti volere bene, nel villaggio olimpico, sugli spalti, nella città di Londra. Per tutte queste ragioni, accolgo volentieri l'idea del presidente Petrucci di considerare anche gli atleti parte del nostro migliore made in Italy, da valorizzare e far conoscere nel mondo. Sì, perché le loro vittorie sono proprio 'made in Italy', frutto della passione e del contributo di tanti nelle nostre città e nelle nostre province piccole e grandi. E invito tutti a continuare con dedizione e slancio l'impegno per far avanzare e progredire lo sport italiano".

"Infine - ha concluso il Capo dello Stato rivolgendosi a Petrucci e Pancalli - mi avete rivolto ringraziamenti sinceri e generosi; e mi ha fatto piacere sentirvi dire che i miei messaggi, le mie felicitazioni avevano valore in quanto venivano da chi rappresenta l'unità del Paese, l'unità nazionale. Un grazie, però, lo debbo anche io a voi: perché incontrandovi, e standovi vicino, seguendovi con animo partecipe, mi sono un po' ringiovanito. E questo, come potete capire, è un dono non da poco".

LA CERIMONIA - Durante la cerimonia nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, iniziata con l'esecuzione dell'inno nazionale a cura del Coro delle voci bianche di Santa Cecilia, i portabandiera azzurri dei Giochi Olimpici e Paralimpici, rispettivamente Valentina Vezzali e Oscar De Pellegrin, hanno riconsegnato al Capo dello Stato i vessilli con le firme degli atleti di Londra 2012. Daniele Molmenti e Alessandro Zanardi consegnano al presidente Napolitano una medaglia e una tuta italiana. Agli atleti presenti il capo dello Stato ha invece donato una medaglia d'argento celebrativa.

PETRUCCI - Il presidente del Coni Petrucci ha ringraziato Napolitano per "essere stato in mezzo in noi, essere venuto al Villaggio, essere stato presente alla cerimonia di apertura" e ha avanzato una proposta, quelli di fare gli atleti "ambasciatori dell'Italia nel mondo": "Mi auguro - ha detto - che quando ci saranno delegazioni all'estero, si possano portare alcuni di questi atleti nel mondo come ambasciatori azzurri".

PANCALLI - "Non voglio nascondere - ha detto il presidente del Cip Luca Pancalli - né l'emozione personale e della famiglia paralimpica, né l'orgoglio e la più ampia soddisfazione nell'accompagnare questa straordinaria delegazione che si è fatta onore in quel di Londra: sono atleti che hanno saputo interpretatre il loro essere sportivi a tutti gli effetti, che hanno raggiunto con caparbietà e determinazione quello si prefiggevano, cioè gareggiare sul più grande palcoscenico sportivo". Merito questo, ha detto Pancalli, dei loro tecnici e atleti, delle loro famiglie, del comitato paralimpico, ma anche del cammino congiunto avviato dodici anni fa dal Coni e dal Cip.

"Sebastian Coe - ha continuato Pancalli citando le parole del capo del comitato organizzatore di Londra 2012 - ha chiuso la Paralimpiade dicendo durante la cerimonia di chiusura che nulla sarà come prima riguardo alla disabilità: io - ha precisato il presidente del Cip - non sono così ottimista, ho troppi anni di esperienza per non capire che quando passa l'attimo fuggente, quando si spengono i riflettori, il rischio è quello di ritrovarsi con i problemi di sempre. Ho però una certezza: l'esempio che ha dato il paese attraverso tanti giornalisti e le tv, i quali hanno rotto una schema, tanti italiani si sono appassionati alle storie, hanno mostrato il volto di uno sport che è anche strumento riabilitatore sociale. Con loro diamo al paese un'immagine diversa della disabilità". Pancalli ha infine ringraziato "l'uomo Giorgio Napolitano che si è informato sulle storie dei ragazzi e mi ha chiamato a Londra per congratularsi dei successi ottenuti". "Le consegno - ha concluso - la nostra 29esima medaglia, quella che non abbiano conquistato, e che riguarda le tante e-mail di persone disabili che ci stanno scrivendo in questi giorni chiedendoci come iniziare a fare sport dopo essere stati affascinati delle immagini di questi atleti".

I PARTECIPANTI - All'udienza, oltre a tutti i medagliati dei Giochi Olimpici e Paralimpici, hanno preso parte la Giunta e il Consiglio Nazionale del Coni, i presidenti e i segretari federali delle Federazioni medagliate, nonché i commissari tecnici delle discipline che a Londra sono salite sul podio: ad accompagnarli il Presidente del Coni, Giovanni Petrucci e il segretario generale e capo missione ai Giochi Olimpici, Raffaele Pagnozzi, e il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli con il segretario generale e capo missione della delegazione paralimpica a Londra, Marco Giunio De Sanctis. (ska)

di d.marsicano