Il 10 per cento degli avviamenti al lavoro dei disabili in aziende con meno di 15 dipendenti
Il dato è emerso in uno dei gruppi di lavoro della IV Conferenza nazionale sulla disabilità, quello sull'occupazione. Deriu (Isfol) "E' uno dei temi da approfondire per capire "al di là dei limiti di legge, qual è la realtà"
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13 luglio 2013
BOLOGNA - Le iscrizioni al collocamento obbligatorio dei disabili sono circa 750 mila, le donne sono meno del 50 per cento. "Si tratta di numeri consistenti - ha detto Franco Deriu di Isfol - che vedono una presenza di persone iscritte alle liste nelle regioni del Sud, abbastanza elevata soprattutto per le donne". Sul fronte della domanda, nel 2010 erano 48 mila i posti scoperti nel privato e 13 mila nel pubblico su 74 mila posti previsti in quota di riserva. "Anche se gli avviamenti lavorativi di disabili hanno registrato un calo fisiologico, si può dire che l'impianto complessivo tiene - ha continuato Deriu - Va segnalato però che le imprese con meno di 15 dipendenti che non sono soggette all'obbligo di assunzione di persone disabili, coprono circa il 10 per cento degli avviamenti annui". E' questo uno dei temi che, secondo Deriu, dovrebbero essere approfonditi "per capire qual è la realtà, al di là degli obblighi di legge".
Disponibilità di dati e statistiche. Modifiche alla normativa. Politiche attive per il lavoro. Sono queste le tre aree di intervento su lavoro e occupazione, indicate dal Programma di azione biennale per la promozione di diritti e l'integrazione delle persone con disabilità presentato nella prima giornata della IV Conferenza nazionale sulla disabilità."Per quanto riguarda i dati - ha detto Deriu - serve una messa a sistema per consentire al decisore politico di operare al meglio".Tra le modifiche legislative, sono state segnalate gli incentivi alle imprese, il fondo nazionale che "il governo intende ripristinare con una cifra che ruota intorno ai 22 milioni di euro", l'introduzione di clausole di responsabilità di impresa per favorire l'inserimento delle persone disabili. Deriu ha poi sottolineato l'importanza di "far sì che il collocamento non sia più a macchia di leopardo ma che siano sviluppati livelli essenziali standard a livello nazionale". Tra le altre proposte, consentire percorsi occupazionali per le persone disabili laureate, per le persone che hanno specializzazioni ma che sono vincolate a specifici livelli con le quote d'obbligo, l'introduzione a livello aziendale del disability o diversity manager.
Tutte le proposte saranno discusse nella seconda giornata della Conferenza, in programma oggi (9-12.45), durante la quale i diversi gruppi riporteranno in una tavola rotonda i risultati dei gruppi di lavoro. Alla tavola rotonda saranno presenti oltre al vice ministro Maria Cecilia Guerra, ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e ai presidenti di Fish e Fand, anche Vasco Errani (presidente della Conferenza Regioni e Province autonome), Piero Fassino (presidente Anci). Le conclusioni saranno affidate al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Giovannini. (lp)
di e.camilli